L'empatia è un processo organismico
Non è qualcosa che si ha nella testa, anche se la sua comprensione necessita di uno sforzo cognitivo. Per capirla facciamo ricorso a concetti aggiuntivi quali altruismo, pietà, compassione, simpatia ecc., ma questo accade solo per essere facilitati nel descriverla quando bisogna fare ricorso alle parole, quindi ai simboli verbali, e per poterla adeguatamente descriverla. Ma l’empatia, anche sapientemente descritta, non è facilmente comprensibile se non s'impara a riconoscerla quando è sentita dentro il proprio corpo.
E anche se è un'emozione bella e socialmente positiva, se quando viene provata non dovesse essere riconosciuta, può creare notevoli danni, conflitti e disagi.
Specialmente nelle professioni di cura, dove l’attenzione all’altro si concretizza in un contatto corporeo diretto, la dimensione empatica non può passare inosservata né può essere sottaciuta in un training di apprendimento tecnico operativo. In queste professioni l'empatia è un processo dimensionale che necessita di diventare materia d'insegnamento.
Ne è una calzante dimostrazione l’esperienza vissuta da un gruppo di terapisti della riabilitazione respiratoria di cui parlo un recente articolo pubblicato da ‘State of Mind’.
Giuseppe Ciardiello
https://www.stateofmind.it/2021/03/covid-19-respiro-relazione/