sabato 9 luglio 2016

Il tocco magico della masturbazione

Le prime note di questo articolo sono tratte da: “Il manuale dell’accumulatore orgonicodi James DeMeo, Ph.D., Natural Energy Works Greensprings Center, PO Box 1148 Ashaland, Oregon 97520 USA. Orgone Byophysical Research  Lab Greensprings Center, PO Box 1148 Ashaland, Oregon 97520 USA
TEL\FAX: (541) 552-0118. Sito Internet: www.orgonelab.org

Dall’introduzione:

L’esempio più chiaro e lampante di come queste forze sociali si possano unire per smorzare sia una nuova scoperta che il suo scopritore, è il caso del Dottor. Wilhelm Reich e del suo ACCUMULATORE DI ENERGIA ORGONICA. Reich è stato uno dei più giovani collaboratori di Freud ed era un eccellente promotore nel primo movimento psicanalitico a Vienna e Berlino. Comunque, la sua idea era più rivoluzionaria di quelle degli psicanalisti più anziani. Egli dimostrò in maniera energica che la miseria umana e la malattia mentale erano in parte il risultato delle condizioni sociali, che dovevano essere cambiate per prevenire le nevrosi. Egli auspicava riforme alle leggi riguardanti sia il trattamento abusivo dei bambini che la condizione economica delle donne. Reich diede vita nella Germania pre-Hitleriana ad un movimento sociale e politico, che esortava riforme contro le leggi che limitassero il divorzio e l’accesso alla contraccezione, all’epoca considerate entrambe illegali. Egli sosteneva i diritti delle persone giovani ad una vita sessuale sana e ad un allentamento del potere e del predominio del padre sulla famiglia. Egli scrisse ampiamente su questi argomenti negli anni 20 e 30 e mise a nudo le radici del movimento nazista nella struttura sessuale negativa patriarcale della famiglia Tedesca, che pretendeva l’obbedienza. Per i suoi scritti sulla sessualità e per le sue attività antifasciste, Reich alla fine venne espulso dalla ristretta cerchia di Freud così come dall’Associazione Psicanalitica Internazionale.
...
 Il periodo Americano delle sue ricerche, che durò fino alla sua morte nel 1957, fu particolarmente produttivo, malgrado le azioni legali contro di lui, che avverranno in seguito. Fu durante questo periodo che Reich sperimentò e fece uso pratico dell’energia vitale biologica ed atmosferica, che chiamò energia orgonica.” (pagg. 10/11)



Quando si toccano argomenti relativi al sesso, al piacere, alla procreazione e al godimento, la società che tutti componiamo si colora di puritanesimo e ipocrisia. Per esempio si insiste nel lasciare i crocifissi sulle pareti delle aule scolastiche, come unico emblema religioso, mentre si adottano notevoli contorsionismi per non raccontare il sesso onesto e il naturale accoppiamento che può condurre al concepimento, ma anche no! Ci si adopera per convincersi del fatto che gli anziani e i vecchi non hanno più esigenze sessuali e che solo gli aspetti perversi sopravvivono alla loro età.

 Il colloso e collusivo silenzio della società rispetto ai diritti sessuali degli handicappati (che il sonno dei giusti definisce diversamente abili), degli invalidi (che allora sono diversamente pensionati), dei malati mentali (quindi diversamente logici) e di tutti gli altri diversamente umani, sostiene implicitamente che non hanno diritto alle fantasie erotiche; pertanto non possono più avere stimoli e curiosità sessuali. Non essendo più persone, quelli che confessano un desiderio o bisogno sessuale, sono a rischio di ostracismo.
Noi, messi insieme, nel momento del fare, ci si rivela essere una massa cieca e sorda di fronte ai bisogni e ai diritti individuali tanto che, quasi a un secolo dalle affermazioni di Reich, sono ancora costruite miserie per contenere e umiliare quell’energia vitale che, dal concepimento alla morte, è carica esplosiva e fermento di profumi, colori, passioni e gioia di vivere.

Mentre è facile descrivere la depressione e la sofferenza, non si trovano parole per raccontare la gioia, l’esuberanza, l’entusiasmo, il piacere, l’esultanza e pochi sono i lavori, più o meno scientifici, che si cimentano in tale impresa. Per questo motivo, nel continuare questo lavoro, voglio prendere a riferimento un articolo di Andrea Porta, apparso a marzo di quest’anno (2016) sulla rivista Airone, n. 419, pag. 55, che sostiene la legittimità e necessità della masturbazione e che intendo brevemente commentare.
Le affermazioni originali dell’articolo sono in corsivo:

Il sesso, e il suo corredo di manifestazioni comportamentali, che comprendono anche la manipolazione dei genitali (masturbazione), è naturale quanto nutrirsi e dissetarsi!

Iniziamo a farlo nella pancia della mamma. Lo dimostrano le immagini di un feto di 24 settimane registrate da un team di ricercatori francesi: il piccolo era intento a stimolarsi gli organi sessuali. … 55 dei 73 ecografisti intervistati ha affermato che la stimolazione dei genitali è al secondo posto tra le tipologie di attività rilevate durante l’esame prenatale dopo la suzione del pollice.

Il bisogno del soddisfacimento aptico (toccare ed essere toccati) negli esseri umani è presente fin dalla nascita al punto che, se i bambini sono lasciati soli e vengono accuditi limitatamente alle necessità essenziali (mangiare, bere, dormire), dopo pochissimi mesi vanno in depressione con grossolane manifestazioni comportamentali (vedi la depressione anaclitica di René Arpad Spitz, 1887-1974). 

E’ probabile che valga lo stesso per i primati non umani, almeno a giudicare dalle ricerche di Harry Harlow (1905-1981), ed è bello sapere che questo bisogno permane nell’età adulta. Dall’essere toccati ci resta il toccarci:

Secondo l’indagine di Barbagli e colleghi, si “tocca” una o più volte la settimana il 42 % dei maschi tra i 18 e i 23 anni e il 35 % di quelli tra i 24 e i 29 anni, percentuale che scende al 25 % tra i 30 e i 39. Per le donne i dati sono inferiori: si masturba una o più volte la settimana il 14 % delle 18-23enni e l’8 delle 24-29enni. 

Si può dire che, indipendentemente da ciò che la cultura impone, le persone che, sapendosi ascoltare, si concedono ciò che invece la natura impone, fanno più che bene!

Masturbarsi fa bene anche alla salute. Uno studio condotto da Graham Giles del Cancer council Victoria di Melbourne (Australia) ha dimostrato che eiaculare spesso, anche senza un partner a disposizione, protegge dal tumore della prostata: l’eiaculazione, suppongono i ricercatori, libera i condotti dove si concentrano sostanze che potrebbero, ristagnando, favorire lo sviluppo del tumore. … Lauren Streicher, docente di ostetriciae ginecologia presso la Northwestern University (Usa), … spiega che masturbarsi può alleviare i dolori muscolari e mestruali: <<Aiuta il sangue mestruale a uscire più velocemente… Inoltre permette al corpo di lei di rimanere sessualmente attivo>>.

… e da reichiani potremmo ipotizzare che sia l’orgasmo, piuttosto che l’eiaculazione, a proteggere dal tumore! Ma, ciononostante, anche in presenza di rischi somatici e/o psichici, per qualcuno deve essere più remunerativo il ricorso ai prodotti farmaceutici invece che alla prevenzione con una sana educazione.

L’articolo di cui sopra continua sottolineando anche che il campo sessuale è sempre stato demonizzato. Nel 1700 (quindi non nel medioevo), la masturbazione fu giudicata il più grave dei vizi e addirittura, nel 1830, fece la sua comparsa un corsetto anti-masturbazione perché allora provocava foruncoli, tubercolosi, epilessia, deformazioni ossee (della colonna vertebrale), cecità, pazzia.

In realtà la masturbazione ha una finalità duplice: da un lato porta all’eiaculazione (emissione di sperma, per gli uomini, e lubrificazione vaginale per le donne corrispondentemente all’acme dell’esperienza sessuale) e dall’altro all’orgasmo.
Questi due eventi, funzionalmente e fenomenologicamente diversi e complementari, vengono spesso considerati sovrapposti e uguali.

Nei suoi primi anni di formazione e di lavoro psicoanalitico, Reich fu interessato proprio dalla funzione che l’orgasmo svolge nella dinamica dell’economia libidica umana. Il suo impegno si formalizzò in un famoso testo: “LaFunzione dell’Orgasmo (1927). 

La funzione dell'orgasmo sarebbe: La capacità di abbandono orgastico (vissuto di piacere totale viscerale, senza predominio corticale, razionale), era il principale meccanismo regolatore biologico dell’organismo essendo una situazione di estrema espansione. L’esperienza dell’orgasmo normalmente si confonde con l’acme o livello massimo di piacere nella relazione sessuale. Di fatto l’orgasmo si conosce poco esistendo una tendenza nel nostro biosistema alla contrazione e all’angoscia, la qual cosa genera una stasi energetica, libidinale, che influisce su alcuni sintomi nevrotici (neuroastenia, ansietà, somatizzazione isterica), predisponendo ugualmente allo sviluppo di infermità psicosomatiche. Da quest’ottica è più corretto parlare di disfunzione orgastica piuttosto che disfunzione sessuale.

Riassumendo: Reich con questi esperimenti dimostra sistematicamente che il potenziale elettrico delle zone erogene (ipoteticamente le zone di maggiore eccitazione sessuale) non aumenta se non si riproduce in esse una notevole sensazione di piacere.”   (“La psicoterapia Breve Caratteroanalitica”, Xavier Serrano Hortelano, Biblioteca Nueva, 2007, pagg. 126/127”).

Quindi, si potrebbe dedurre che sia possibile raggiungere l’acme con il pene, la vagina, la clitoride, l’ano, lo scroto e ogni altra parte del corpo mentre l’orgasmo possa essere realizzato solo a condizione che vi partecipi tutto il CorpoMente!

A volte gli psicoterapeuti sono accusati di dare troppa importanza alle realtà sessuali (anche quelle fantasticate) e, specie la terapia reichiana, è stata spesso denigrata per l’importanza data all’energia sessuale (l’energia vitale/sessuale era da Reich definita Orgone. Oggi si è più legittimati a dire ad alta voce, e più volte se necessario, che la pratica sessuale ha lo stesso valore della pratica respiratoria, di quella alimentare, di quella sportiva, perché anche in questa pratica, e forse soprattutto in questa pratica, si realizza la vita.

Chiara Simonelli, sessuologa alla Sapienza di Roma, spiega ad Airone che: <<Anche in psicoterapia è paradossalmente più facile che il paziente parli di perversioni che della semplice masturbazione. Eppure è dagli anni settanta che diversi studi mettono in luce il suo potere terapeutico>> (id.).

Finalmente si può dire che masturbarsi fa bene ed è il suo contrario a fare male! Laddove la masturbazione manca completamente è probabile che si nasconda una difficoltà a vivere soddisfacentemente la sessualità. Il rapporto, con sé stessi e con l’altro, passa per il grado di gratificazione aptica che ognuno è in grado di concedersi ed eventualmente autoprocurarsi.

In finale, dato che questo blog vuole anche essere uno spazio di confronto per l’utilizzo di materiale terapeutico, suggerisco un esercizio di fantasia guidata per la sensibilizzazione delle sensazioni aptiche. Suggerisco di leggere come se si stesse guidando qualcuno concedendosi pause adeguate corrispondenti ai puntini sospensivi.

… buon relax!

Stendiamoci supini su un tappeto o un letto solido, in una stanza tranquilla e con temperatura gradevole. Staccare i telefoni…
a occhi chiusi immaginiamo di essere in un posto fiorito, denso di vegetazione e profumi… l’erba è tiepida e solletica la pianta dei piedi… la carezza si distribuisce alle dita…, all’avampiede e a tutta la pianta…, fino al tallone… spaziando con lo sguardo ci accorgiamo di un punto di frescura e, guardando bene, scopriamo che proviene da un velo d’acqua che scivola giù dall’alto di una roccia…  
ci avviciniamo…, alla base si forma una pozza prima d’incanalarsi nella vegetazione… s’intravede il fondale…  è liscio e levigato e lo si può attraversare... andiamo verso la cascata lambiti alle caviglie... la temperatura dolce ci invita a spogliarci… e ci avvolge come una morbida carezza... il fondo, modellato dall’acqua, è come un letto di sentiero che accoglie i piedi in un confortevole appoggio...

sollievo e apertura… ci spostiamo sotto l’acqua… che cade sulla testa… entra tra i capelli e definisce il cranio… è come cera che modella il viso… le sopracciglia… gli occhi… gli zigomi… le guance…, le labbra…, il mento…, le orecchie e il collo... si spande sulle spalle e le braccia... le avvolge… entra sotto le ascelle… passa sul torace e accarezza i seni…, lambisce i capezzoli…, scivola sullo stomaco…, accarezza i genitali definendoli…

s’incontra con l’acqua che cola dalle spalle… che attraversa la schiena…, il tratto lombare…, le natiche…, la pelvi… i due flussi si intrecciano e avvolgono le cosce…, le ginocchia…, percorrono le gambe…, arrivano alle caviglie…, si allargano sui piedi…, li uniscono alla roccia…, ferma e salda…

Infine, riportiamo l’attenzione sotto le palpebre… riprendiamo contatto con la luce che vi traspare… le solleviamo gradatamente… e riportiamo l’attenzione alla stanza… al tappeto… a noi in questa stanza…

Possiamo (dobbiamo) imparare a trasformare le nostre mani in acqua perfectissima.

Giuseppe Ciardiello

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