COVID19. Raccomandazioni
psicologiche per affrontare la pandemia
Il seguente
elaborato è tratto dalle news che mi pervengono da Psyciencia.com e resoconta
il lavoro che la facoltà di psicologia UBA di Buenos Aires ha fatto elaborando
una guida di base per l’emergenza del coronavirus. È un breve vademecum per
l’individuazione delle emozioni e dei comportamenti che possono emergere in
questo frangente e formula alcuni consigli pratici su come proteggersi e come
affrontare la situazione dal punto di vista psicologico.
In questo
particolare momento mi sembra estremamente utile fornire uno strumento, facile
da usare per tutti, che dia indicazioni pratiche e veloci su come comportarsi e
come porsi rispetto a sé stessi e agli altri da un punto di vista psicologico.
Nel rendermi
disponibile telefonicamente per coloro che desiderano condividere le loro
difficoltà, sento giusto ospitare sul mio blog questo documento.
Si tenga
presente che la traduzione non è letterale, né molto affidabile, perché mi ci
sono dilettato personalmente con la poca conoscenza che mi ritrovo dello
spagnolo. Ho cercato di attenermi ad una traduzione quasi letterale modificando
il testo originale il meno possibile. Per i più esigenti la versione originale
è disponibile in internet.
Giuseppe
Ciardiello 3405638126
Sentimenti e pensieri associati al
coronavirus
La
nuova situazione di pandemia innesca stati notevolmente ansiosi.
L’elevato
livello di incertezza che accompagna questa situazione, può provocare e poi
alimentare uno stato di assorbimento ansioso che può costituire l’innesco per
una nuova minaccia. La situazione determinatasi come conseguenza della pandemia
è uno stressor ulteriore che può, a sua volta, incidere ulteriormente sulla
qualità della vita.
Alcune
emozioni che possono essere avvertite in questa situazione sono:
· Paura: di perdere la salute per le possibili
conseguenze della malattia, per la mancanza di risorse, per la mancanza di
forniture di base.
La paura è un’emozione che può essere avvertita
davanti ad una situazione percepita come nuova e minacciosa. Quando la si
avverte è possibile che emergano pensieri come “può succedere a me” o “potrei
contagiare la mia famiglia”. Analogamente possono apparire pensieri
negativi associati alla propria morte o a quella di familiari, così come il timore
di contagiare i propri cari e provocar loro un danno. Queste pensieri possono
generare sentimenti funzionali quanto disfunzionali.
Tra le reazioni funzionali è possibile che
appaiono condotte creative, attività formative e/o ricreative. Nel caso invece di
reazioni disfunzionali – come quelle condotte che si possono aggregare per
regolare le nostre emozioni negative - troviamo per esempio l’utilizzo
compulsivo di notizie condivise.
· Frustrazione: questo vissuto può comportare una sensazione
di perdita della libertà, di difficoltà nel portare avanti progetti e attività
personali.
Si possono presentare pensieri del tipo “non posso fare quello che ho sempre fatto”,
“non posso finire il mio lavoro”, “desidero uscire ma non posso”
accompagnati da forte rammarico.
Di fronte a questa situazione è necessario essere
pazienti e persuadersi che bisogna imparare a generare nuove abitudini, magari
speciali, rapportate alla specificità della situazione.
·
Rabbia: è
un’emozione che di solito si prova quando si vive l’impressione che sta
accadendo qualcosa di ingiusto.
Si possono avere pensieri del tipo: “non ho nessuna colpa per quanto sta
accadendo. È il governo che avrebbe dovuto chiudere prima, doveva essere più
veloce”, oppure “gli altri non
rispettano la quarantena e ne approfittano”. Questo tipo di ideazione può
produrre condotte irresponsabili come uscire di casa o litigare. Nei casi di
reclamo legittimo è importante rivolgere le proprie osservazioni agli organi
competenti utilizzando le vie ufficiali e non esporsi a situazioni anche solo
potenzialmente violente.
·
Ambivalenza: è un’emozione che si può vivere come una sensazione di sollievo, per
esempio nel restare in casa, contemporaneamente ad un’emozione di paura.
Ciò può suscitare pensieri come: “ora posso fare ciò che non ho mai fatto.
Anche se mi farebbe piacere sapere quando finirà tutto questo”.
·
Disorganizzazione: il fatto di non poter continuare con la propria
routine comporta una disorganizzazione nella nostra struttura (psichica e corporea: nota del traduttore)
che porta alla perdita del senso di controllo.
Costruitasi negli anni, la nostra autonomia necessita
di un’ulteriore riorganizzazione. Diventa importante tener presente e confidare
nella nostra capacità di riorganizzare una nuova struttura.
·
Noia: l’isolamento,
drastico e improvviso, comporta una riduzione significativa della possibilità
di condividere il tempo con altri; ciò comporta un’analoga importante riduzione
delle attività ricreative e di svago.
Possono
apparire pensieri del tipo “ora che
faccio?”, “quando potrò uscire per divertirmi?”. In tal caso resta importante
l’utilizzo degli strumenti digitali a nostra portata per continuare a tenersi
in contatto e scambiare informazioni sullo stato fisico ed emotivo che la nuova
situazione comporta.
Si
tenga presente che si tratta di una situazione transitoria e che il
comportamento di rispetto delle indicazioni è di per sé un’azione molto
preziosa per sé e per l’intera comunità
·
Tristezza: questo sentimento può prodursi come conseguenza della rottura della quotidianità
e può anche aggravarsi con l’isolamento e il continuo contatto con notizie
negative.
Possono presentarsi pensieri del tipo “non ho voglia di fare niente” e si può
avvertire un senso di inutilità di ogni cosa.
Si tenga ancora conto del fatto che è una
situazione transitoria e che lo sforzo soggettivo fatto per rispettare le
regole imposte, permetterà che si concluda il prima possibile. Si cerchino
occasioni per condividere questi sentimenti con le persone con cui si convive e
con gli altri utilizzando strumenti virtuali.
·
Sentimento di solitudine: la mancanza di contatti sociali può produrre
sensazioni di vuoto interiore e solitudine che è ulteriormente grave come
sensazione per le persone che già vivono da sole.
Possono apparire pensieri del tipo “mi sento (sono) solo”, “che faccio se mi succede qualcosa?”, “non c’è nessuno che mi aiuta”.
È importante tenere conto del fatto che ci sono
altre persone nella stessa situazione e che può essere possibile stabilire
nuove forme di contatto e di legami. Forse è possibile anche nel nostro immediato
circondario (vicini, commercianti della zona, fornitori, ecc.), con cui di
solito non ci si relaziona, o anche con l’utilizzo degli strumenti virtuali che
fin’ora non si è utilizzati.
· Sensazione di chiusura: l’isolamento può generare un sentimento di chiusura
e di appesantimento fisico e psichico.
Possono apparire pensieri del tipo “desidero uscire per strada e incontrarmi con
qualcuno”.
Si ricordi ancora la transitorietà di questa
situazione e che la possibilità di realizzare altre attività domestiche, magari
lasciate a lungo in sospeso, sono utili per utilizzare ricreativamente e produttivamente
il tempo.
· Ansietà: la
situazione può provocare sensazioni
sgradevoli dovute all’incertezza.
In questi casi possono fare la loro comparsa
condotte e pensieri che fuggono la realtà presentando soluzioni di isolamento e
di rinuncia. Possono apparire pensieri del tipo “mi metto (rifugio nel) a dormire
finché dura tutto questo”.
In questi casi è importante alimentare un
comportamento routinario stabilendo una serie di attività, separate tra loro,
durante il giorno.
Queste
emozioni, sentimenti, pensieri e sensazioni possono essere elaborate
innanzi tutto identificandole, accettandole e modificando quelle condotte e
comportamenti che interferiscono con il confronto con la situazione reale.
Identificarli
significa osservarli e comprenderli in tutti i loro aspetti, positivi e
negativi!
|
Inoltre, ci si può accorgere di avere
pensieri simili:
Questi pensieri, che possono essere
utili per calmare una persona, possono però anche condurla ad assumere
comportamenti rischiosi per sé e per gli altri.
Si tenga tra l’altro presente che la
condotta serve anche a modulare le emozioni rappresentando una via di scarico a
ciò che si prova.
“È un evento catastrofico, incontrollabile, siamo completamente
impotenti.”
L’emozione nascosta in questo pensiero è
la disperazione e la sua comparsa rende difficile che la nostra condotta si
mantenga stabile poiché, se niente funziona, non ha senso fare qualcosa.
È importante identificare e condividere questa
emozione perché la sua presenza rende difficile riorganizzarsi, inventare una
nuova routine e rispettare le norme socialmente stabilite.
“Devo approfittare della situazione per fare tutto ciò che ho in
sospeso, devo guadagnare tempo…”
L’emozione rappresenta l’ansia che si
produce nell’avvertire un senso di perdita di qualcosa (tempo, occasioni,
opportunità). È possibile che induca ad essere iperattivi come anche potrebbe nascondere
sentimenti di sfinimento e fallimento.
Monitorare costantemente il numero delle persone infette e decedute rischia
di alimentare un preconcetto negativo che tende ad aumentare il disagio rendendo
più difficile regolarsi circa la propria salute.
Accettare questa situazione per quella che è, implica anche guardare a questi fenomeni
imponderabili come parte della natura ed essere più in contatto con l’attuale situazione senza costruire proiezioni fantastiche.
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Raccomandazioni e consigli per aiutarsi a controllare
l’ansietà in relazione al coronavirus:
·
mantenere il
proprio ritmo circadiano (ciclo sonno/veglia)
·
non sottoporsi ad
eccessive notizie relative alla pandemia. Cercare di consultare solo fonti
verificabili (organismi ufficiali, istituzioni di prestigio e fonti fidate) e
solo in momenti stabiliti della giornata (per esempio in un’ora stabilita della
giornata o della sera). Evitare di farlo appena svegli o prima di andare a dormire.
· anche se non si
lascia la propria abitazione, la mattina togliersi il pigiama e l’abbigliamento
notturno e indossare un abbigliamento diurno per sottolineare la discontinuità
e organizzare i cicli della giornata.
· proporsi di
imparare qualcosa di nuovo utilizzando i tutorial o corsi online. Oggi ce ne sono
molti, gratuiti e di qualità.
· organizzarsi per fare
una serie di esercizi fisici in casa periodicamente, sempre tenendo presente l’eccezionalità
della situazione.
·
approfittare delle
occasioni in cui ci si può esporre alla natura e alla luce solare ma sempre badando
a che la cosa sia possibile senza trasgredire alle norme stabilite.
· curare la salute alimentandosi
bene e mantenendosi idratato (bere almeno due litri d’acqua al giorno).
· mantenere le reti
sociali curando in particolare la condivisione dei contenuti emozionali con
familiari e amici utilizzando tutti i media a portata di mano.
· limitarsi nel
seguire gruppi di chat che diffondono notizie che, promuovendo pensieri
negativi e catastrofici, mettono la nostra mente sotto sforzo. Tra l’altro si
sa che molte di queste notizie sono false o erronee.
· si sia premurosi con sé stessi e i propri stati
emozionali. Si tenga presente che cambi di routine così bruschi, uniti all'incertezza
e la minaccia di pandemia, influenzano il nostro stato emozionale
indipendentemente da quanto si è sani. Ricordando che accade lo stesso agli
altri, è necessario essere tolleranti con sé stessi quanto con gli altri.
· le persone che
siamo sono esseri abitudinari, sociali e che privilegiano la prevedibilità. Si
tenga presente che la pandemia in poche settimane ha modificato tutto questo
· questa modifica necessita
dello sviluppo di un comportamento flessibile e capace di adattarsi velocemente
a questa nuova situazione per poterla affrontare positivamente
· fornirsi di una
nuova abitudine è una sfida che richiede notevole flessibilità. Bisogna pertanto
tenere in conto che un cambio di routine così brusco richiede un grande sforzo
fisico e mentale.
· Se si hanno figli
è importante parlargli dell’evento incorso. Gli si spieghino le informazioni
ufficiali di cui si è a conoscenza circa il coronavirus utilizzando un linguaggio
adeguato e in maniera onesta. Si ricordi inoltre che tutti i nostri cari
osservano e leggono i nostri comportamenti ed emozioni.
·
Un buon esempio di
comunicazione circa l’importanza dell’igiene delle mani è disponibile al
seguente indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=H6EMAreCOYE.
· Sia i bambini sia
gli adulti necessitano di conservare spazi di gioco e divertimento che
promuovono emozioni positive individuali e di gruppo.
· Specialmente se si
vive in famiglia con spazi ristretti non si esageri con i compiti. Si tenga
presente che già sottostare ad una quarantena è stressante e faticoso di per sé
e come tale è già una prova preziosa di sostenibilità. Molto utile si rivela la
condivisione delle impressioni e dei sentimenti, che possono accompagnare la
condotta responsabile, e che tenga conto dello sforzo di ognuno.
· Quando opportuno o
necessario si approfitti di ulteriore aiuto. Se ci si sente molto nervoso,
triste, ansioso o che la situazione che si sta sperimentando danneggia o
penalizza qualche aspetto della propria vita, si cerchi un professionista della
salute mentale con l’intento di escogitare modi costruttivi e congeniali di
affrontare le avversità.