Le prime note di questo articolo sono tratte da: “Il manuale dell’accumulatore orgonico” di James DeMeo, Ph.D., Natural Energy Works Greensprings Center,
PO Box 1148 Ashaland, Oregon 97520 USA. Orgone Byophysical Research Lab Greensprings Center, PO Box 1148 Ashaland,
Oregon 97520 USA
TEL\FAX: (541) 552-0118. Sito
Internet: www.orgonelab.org
Dall’introduzione:
“L’esempio più chiaro e lampante di
come queste forze sociali si possano unire per smorzare sia una nuova scoperta
che il suo scopritore, è il caso del Dottor. Wilhelm Reich e del suo
ACCUMULATORE DI ENERGIA ORGONICA. Reich è stato uno dei più giovani
collaboratori di Freud ed era un eccellente promotore nel primo movimento
psicanalitico a Vienna e Berlino. Comunque, la sua idea era più rivoluzionaria
di quelle degli psicanalisti più anziani. Egli dimostrò in maniera energica che
la miseria umana e la malattia mentale erano in parte il risultato delle
condizioni sociali, che dovevano essere cambiate per prevenire le nevrosi. Egli
auspicava riforme alle leggi riguardanti sia il trattamento abusivo dei bambini
che la condizione economica delle donne. Reich diede vita nella Germania
pre-Hitleriana ad un movimento sociale e politico, che esortava riforme contro
le leggi che limitassero il divorzio e l’accesso alla contraccezione, all’epoca
considerate entrambe illegali. Egli sosteneva i diritti delle persone giovani
ad una vita sessuale sana e ad un allentamento del potere e del predominio del
padre sulla famiglia. Egli scrisse ampiamente su questi argomenti negli anni 20
e 30 e mise a nudo le radici del movimento nazista nella struttura sessuale
negativa patriarcale della famiglia Tedesca, che pretendeva l’obbedienza. Per i
suoi scritti sulla sessualità e per le sue attività antifasciste, Reich alla
fine venne espulso dalla ristretta cerchia di Freud così come dall’Associazione
Psicanalitica Internazionale.
...
Quando si toccano argomenti relativi al sesso, al piacere, alla procreazione e al godimento, la società che tutti componiamo si colora di puritanesimo e ipocrisia. Per esempio si insiste nel lasciare i crocifissi sulle pareti delle aule scolastiche, come unico emblema religioso, mentre si adottano notevoli contorsionismi per non raccontare il sesso onesto e il naturale accoppiamento che può condurre al concepimento, ma anche no! Ci si adopera per convincersi del fatto che gli anziani e i vecchi non hanno più esigenze sessuali e che solo gli aspetti perversi sopravvivono alla loro età.
Noi, messi insieme, nel
momento del fare, ci si rivela essere una
massa cieca e sorda di fronte ai bisogni e ai diritti individuali tanto che, quasi
a un secolo dalle affermazioni di Reich, sono ancora costruite miserie per
contenere e umiliare quell’energia vitale che, dal concepimento alla morte, è
carica esplosiva e fermento di profumi, colori, passioni e gioia di vivere.
Mentre è facile descrivere
la depressione e la sofferenza, non si trovano parole per raccontare la gioia,
l’esuberanza, l’entusiasmo, il piacere, l’esultanza e pochi sono i lavori, più
o meno scientifici, che si cimentano in tale impresa. Per questo motivo, nel
continuare questo lavoro, voglio prendere a riferimento un articolo di Andrea
Porta, apparso a marzo di quest’anno (2016) sulla rivista Airone, n. 419, pag. 55,
che sostiene la legittimità e necessità della masturbazione e che intendo
brevemente commentare.
Le affermazioni originali dell’articolo sono in corsivo:
Il sesso, e il suo corredo
di manifestazioni comportamentali, che comprendono anche la manipolazione dei
genitali (masturbazione), è naturale quanto nutrirsi e dissetarsi!
Iniziamo a farlo nella pancia della
mamma. Lo dimostrano le immagini di un feto di 24 settimane registrate da un
team di ricercatori francesi: il piccolo era intento a stimolarsi gli organi
sessuali. … 55 dei 73 ecografisti intervistati ha affermato che la stimolazione
dei genitali è al secondo posto tra le tipologie di attività rilevate durante
l’esame prenatale dopo la suzione del pollice.
Il bisogno del
soddisfacimento aptico (toccare ed essere toccati) negli esseri umani è
presente fin dalla nascita al punto che, se i bambini sono lasciati soli e vengono
accuditi limitatamente alle necessità essenziali (mangiare, bere, dormire),
dopo pochissimi mesi vanno in depressione con grossolane manifestazioni
comportamentali (vedi la depressione
anaclitica di René Arpad Spitz, 1887-1974).
E’ probabile che valga lo stesso per i primati non umani, almeno a
giudicare dalle ricerche di Harry Harlow
(1905-1981), ed è bello sapere che questo bisogno permane nell’età adulta.
Dall’essere toccati ci resta il toccarci:
Secondo
l’indagine di Barbagli e colleghi, si “tocca” una o più volte la settimana il
42 % dei maschi tra i 18 e i 23 anni e il 35 % di quelli tra i 24 e i 29 anni,
percentuale che scende al 25 % tra i 30 e i 39. Per le donne i dati sono
inferiori: si masturba una o più volte la settimana il 14 % delle 18-23enni e
l’8 delle 24-29enni.
Si può dire che,
indipendentemente da ciò che la cultura
impone, le persone che, sapendosi ascoltare, si concedono ciò che invece la natura impone, fanno più che bene!
Masturbarsi fa bene anche
alla salute. Uno studio condotto da Graham Giles del Cancer council Victoria di
Melbourne (Australia) ha dimostrato che eiaculare spesso, anche senza un
partner a disposizione, protegge dal tumore della prostata: l’eiaculazione, suppongono
i ricercatori, libera i condotti dove si concentrano sostanze che potrebbero,
ristagnando, favorire lo sviluppo del tumore. … Lauren Streicher, docente di ostetriciae ginecologia presso la Northwestern
University (Usa), … spiega che masturbarsi può alleviare i dolori muscolari e
mestruali: <<Aiuta il sangue mestruale a uscire più velocemente… Inoltre
permette al corpo di lei di rimanere sessualmente attivo>>.
… e da reichiani potremmo
ipotizzare che sia l’orgasmo, piuttosto che l’eiaculazione, a proteggere dal
tumore! Ma, ciononostante, anche in presenza di rischi somatici e/o psichici, per
qualcuno deve essere più remunerativo il ricorso ai prodotti farmaceutici invece
che alla prevenzione con una sana educazione.
L’articolo di cui sopra continua
sottolineando anche che il campo sessuale è sempre stato demonizzato. Nel 1700
(quindi non nel medioevo), la masturbazione fu giudicata il più grave dei vizi
e addirittura, nel 1830, fece la sua comparsa un corsetto anti-masturbazione perché
allora provocava foruncoli, tubercolosi, epilessia, deformazioni ossee (della
colonna vertebrale), cecità, pazzia.
In realtà la masturbazione
ha una finalità duplice: da un lato porta all’eiaculazione (emissione di
sperma, per gli uomini, e lubrificazione vaginale per le donne corrispondentemente
all’acme dell’esperienza sessuale) e dall’altro all’orgasmo.
Questi due eventi, funzionalmente
e fenomenologicamente diversi e complementari, vengono spesso considerati
sovrapposti e uguali.
Nei suoi primi anni di
formazione e di lavoro psicoanalitico, Reich fu interessato proprio dalla funzione
che l’orgasmo svolge nella dinamica dell’economia libidica umana. Il suo
impegno si formalizzò in un famoso testo: “LaFunzione dell’Orgasmo”
(1927).
La funzione dell'orgasmo sarebbe: “La
capacità di abbandono orgastico (vissuto di piacere totale viscerale, senza
predominio corticale, razionale), era il principale meccanismo regolatore
biologico dell’organismo essendo una situazione di estrema espansione.
L’esperienza dell’orgasmo normalmente si confonde con l’acme o livello massimo
di piacere nella relazione sessuale. Di fatto l’orgasmo si conosce poco
esistendo una tendenza nel nostro biosistema alla contrazione e all’angoscia,
la qual cosa genera una stasi energetica, libidinale, che influisce su alcuni
sintomi nevrotici (neuroastenia, ansietà, somatizzazione isterica),
predisponendo ugualmente allo sviluppo di infermità psicosomatiche. Da
quest’ottica è più corretto parlare di disfunzione orgastica piuttosto che
disfunzione sessuale.
…
Riassumendo: Reich con questi esperimenti dimostra
sistematicamente che il potenziale elettrico delle zone erogene (ipoteticamente
le zone di maggiore eccitazione sessuale) non aumenta se non si riproduce in
esse una notevole sensazione di piacere.” (“La
psicoterapia Breve Caratteroanalitica”, Xavier Serrano Hortelano,
Biblioteca Nueva, 2007, pagg. 126/127”).
Quindi, si potrebbe
dedurre che sia possibile raggiungere l’acme con il pene, la vagina, la clitoride,
l’ano, lo scroto e ogni altra parte del corpo mentre l’orgasmo possa essere realizzato
solo a condizione che vi partecipi tutto il CorpoMente!
A volte gli psicoterapeuti
sono accusati di dare troppa importanza alle realtà sessuali (anche quelle
fantasticate) e, specie la terapia reichiana, è stata spesso denigrata per
l’importanza data all’energia sessuale
(l’energia vitale/sessuale era da Reich definita Orgone. Oggi si è più legittimati a dire ad alta voce,
e più volte se necessario, che la pratica sessuale ha lo stesso valore della
pratica respiratoria, di quella alimentare, di quella sportiva, perché anche in
questa pratica, e forse soprattutto in questa pratica, si realizza la vita.
Chiara Simonelli, sessuologa
alla Sapienza di Roma, spiega ad Airone che: <<Anche in psicoterapia è
paradossalmente più facile che il paziente parli di perversioni che della
semplice masturbazione. Eppure è dagli anni settanta che diversi studi mettono
in luce il suo potere terapeutico>> (id.).
Finalmente si può dire che
masturbarsi fa bene ed è il suo contrario a fare male! Laddove la masturbazione
manca completamente è probabile che si nasconda una difficoltà a vivere
soddisfacentemente la sessualità. Il rapporto, con sé stessi e con l’altro,
passa per il grado di gratificazione aptica che ognuno è in grado di concedersi
ed eventualmente autoprocurarsi.
In finale, dato che questo
blog vuole anche essere uno spazio di confronto per l’utilizzo di materiale terapeutico,
suggerisco un esercizio di fantasia guidata per la sensibilizzazione delle sensazioni
aptiche. Suggerisco di leggere come se si stesse guidando qualcuno concedendosi
pause adeguate corrispondenti ai puntini sospensivi.
… buon relax!
Stendiamoci supini su un tappeto o un letto solido, in una stanza tranquilla e con temperatura
gradevole. Staccare i telefoni…
a
occhi chiusi immaginiamo di essere in un posto fiorito, denso di vegetazione e profumi…
l’erba è tiepida e solletica la pianta dei piedi… la carezza si distribuisce
alle dita…, all’avampiede e a tutta la pianta…, fino al tallone… spaziando con
lo sguardo ci accorgiamo di un punto di frescura e, guardando bene, scopriamo che
proviene da un velo d’acqua che scivola giù dall’alto di una roccia…
ci avviciniamo…, alla
base si forma una pozza prima d’incanalarsi nella vegetazione… s’intravede il
fondale… è liscio e levigato e lo si può
attraversare... andiamo verso la cascata lambiti alle caviglie... la
temperatura dolce ci invita a spogliarci… e ci avvolge come una morbida carezza...
il fondo, modellato dall’acqua, è come un letto di sentiero che accoglie i
piedi in un confortevole appoggio...
sollievo e apertura… ci
spostiamo sotto l’acqua… che cade sulla testa… entra tra i capelli e definisce
il cranio… è come cera che modella il viso… le sopracciglia… gli occhi… gli
zigomi… le guance…, le labbra…, il mento…, le orecchie e il collo... si spande
sulle spalle e le braccia... le avvolge… entra sotto le ascelle… passa sul
torace e accarezza i seni…, lambisce i capezzoli…, scivola sullo stomaco…, accarezza
i genitali definendoli…
s’incontra con l’acqua
che cola dalle spalle… che attraversa la schiena…, il tratto lombare…, le
natiche…, la pelvi… i due flussi si intrecciano e avvolgono le cosce…, le
ginocchia…, percorrono le gambe…, arrivano alle caviglie…, si allargano sui
piedi…, li uniscono alla roccia…, ferma e salda…
Infine, riportiamo
l’attenzione sotto le palpebre… riprendiamo contatto con la luce che vi
traspare… le solleviamo gradatamente… e riportiamo l’attenzione alla stanza… al
tappeto… a noi in questa stanza…
Possiamo (dobbiamo) imparare
a trasformare le nostre mani in acqua
perfectissima.
Giuseppe
Ciardiello